Edizione 2016

 

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FIUGGI: BENESSERE, TERME E CULTURA

Fiuggi sorge sui luoghi dell’antica  “Felcia”, uno dei centri della Confederazione Ernica, su un rilievo difeso naturalmente da due fossati, a 750 metri di altitudine. La parte più alta del centro abitato, chiamata “arx”, era la più difesa e faceva riscontro a quella meno ripida, più adatta allo svolgersi della vita quotidiana, chiamata “le piagge”. La struttura medievale di Articoli di Campagna doveva seguire quasi sicuramente l’antica delimitazione dell’abitato ernico, caratterizzata da una cinta muraria con tre porte di accesso. Di queste, l’unica ancora visibile è quella della cosiddetta “portella”. Fiuggi, nel corso della sua storia, ha visto cambiare più volte la sua denominazione, “Felcia” in origine, “Articoli” dalla caduta dell’Impero Romano, “Articoli di Campagna” nel Medioevo per distinguersi da Articoli Corrado, piccolo centro vicino Subiaco, ed infine, a partire dal 1911, “Fiuggi”. Una buona parte del territorio attuale di Fiuggi apparteneva ai monaci benedettini dell’Abbazia di Subiaco, con le Chiese di San Biagio, San Lorenzo e San Quintino. Alla fine del XIII secolo la famiglia Caetani acquistò l’intera valle Anticolana per volere del papa Bonifacio VIII; risale a tale epoca l’utilizzazione delle acque curative, quando lo stesso Pontefice, colpito da gravi disturbi, potè verificarne la grande efficacia sul proprio organismo. Nel periodo compreso tra il XII ed il XVI secolo, il comune mantenne la sua fisionomia originaria e gravitò nell’orbita del potere centrale della Chiesa. Appartenne alle famiglie dei Borgia, degli Sforza, dei Margani, e dei Colonna fino alla sua annessione al regno d’Italia, nel 1870. La notorietà delle acque articolane risale all’epoca romana, e moltissimi personaggi famosi ne fecero uso e soggiornarono a Fiuggi: da Michelangelo Buonarroti a papa Pio X, da Giovanni Giolitti a Vittorio Emanuele III, e inoltre Francesco Saverio Nitti, Benedetto Croce, Guglielmo Marconi, Ernesto Breda, Ivanoe Bonomi, Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi e tanti altri personaggi famosi. Nel 1870 venne fatto il primo passo di sistemazione delle fonti e nel 1890 venne realizzata la prima copertura con una tettoia. Il primo stabilimento venne realizzato nel 1905 e intitolato a Bonifacio VIII, permettendo così a Fiuggi di essere inserita fra le città termali italiane. Negli stessi anni furono avviati i lavori di costruzione di due grandi alberghi, il Grand’Hotel di Fiuggi Città, con annesso teatro e il Palazzo della Fonte di Fiuggi Fonte. La fonte Bonifacio VIII, originariamente in stile neoclassico, è stata completamente ricostruita, su progetto del celebre architetto Moretti, a forma di fungo con due lunghe ali laterali a forma di vele. Una delle feste più care agli abitanti di Fiuggi è quella delle “stuzze”, che si celebra in occasione della ricorrenza di San Biagio, patrono della città, la sera del 2 febbraio di ogni anno. Tale festa consiste nell’accendere numerosi tronchi d’albero nella piazza principale, portati a spalla dai fedeli per le vie cittadine e culminante nell’incendio di un grande pagliaio a forma di edificio. La ragione di tale festa affonda le origini nella leggenda che nasce da un episodio realmente accaduto. Nel 1298 il cardinale Egidio Colonna si impossessò dei beni dei fratelli, compreso il castello di Articoli. Si ricorse all’autorità del Papa e quando le sue truppe arrivarono in vista di Articoli, si resero conto che la cittadina era stata già bruciata e si ritirarono, pensando di essere stati preceduti da altre truppe. Tale incendio sembra fosse stato voluto dal patrono della città, San Biagio, per salvarla dagli assalitori e da tale giorno gli abitanti continuano a ricordare l’episodio miracoloso con la festa delle “stuzze”. 

(fonte APT Frosinone)

 

TERME DI FIUGGI

Anche se note fin dai tempi di Plinio, i primissimi documenti che testimoniano l’uso terapeutico delle acque di Fiuggi, conservati negli archivi vaticani, risalgono al Medio Evo e fanno il nome di un paziente illustre, papa Bonifacio VIII, che beneficiò dell’effetto curativo di queste acque, oltre a Michelangelo, che guarì dalla calcolosi renale. Il complesso termale di Fiuggi si estende a valle della città, immerso nei boschi di castagni, querce e pini. E’ composto da due stabilimenti idrotermali: la Fonte Bonifacio VIII e la Fonte Anticolana. La Fonte Bonifacio VIII fu costruita, all’inizio del secolo, in elegante stile liberty di cui rimane, oggi, solo il suggestivo portale di ingresso. è il luogo preferito per la cura mattutina, che va effettuata a digiuno. La Fonte Anticolana, detta anche “Fonte Nuova” perchè inaugurata negli anni Venti, è quella più frequentata durante il pomeriggio. Situata in una posizione panoramica, essa offre agli ospiti splendide passeggiate nei giardini e nei viali alberati del grande parco, attrezzato con campi da tennis, bocce, mini-golf, ping-pong, parco bambini, sala giochi. E’ qui, inoltre, che si trova il Teatro delle Fonti, un palcoscenico che ospita ogni anno importanti spettacoli musicali, manifestazioni culturali ed eventi di notevole prestigio. Oltre ad essere un importante centro termale, Fiuggi è oggi anche un sito congeniale per congressi a carattere nazionale ed internazionale, grazie alla presenza di funzionali strutture. Inoltre, per la presenza di un elegante centro benessere all’interno del più prestigioso albergo della città, molti volti noti dello spettacolo trascorrono a Fiuggi periodi di vacanza e relax. Di notevole interesse artistico-culturale è il centro storico della città. Attraversando i suggestivi vicoli, è possibile ammirare eleganti costruzioni d’epoca, chiese, oltre al Palazzo Comunale ed al Teatro Comunale. Quest’ultimo ospita ogni anno numerosissime rappresentazioni teatrali di elevato spessore culturale. Oltre a quello termale e congressuale, Fiuggi rappresenta un forte richiamo anche per il turismo golfistico. I campi del Fiuggi Golf Club offrono uno splendido percorso di 18 buche a 621 metri di altezza, in un parco naturale che domina la campagna, ricca di saliscendi e fossi, dove ogni anno si svolgono prestigiosi tornei nazionali ed internazionali. La particolare tipologia del percorso comporta da parte dei giocatori un impegno fisico e tecnico superiore rispetto a quello richiesto in altri campi italiani, ma il percorso è adatto anche a coloro che intendono praticare questo sport a livello squisitamente amatoriale.

(fonte APT Frosinone)

CITTA’ MEDIEVALI

Innumerevoli sono i castelli, le rocche, le torri che svettano sulle alture più rilevanti della nostra Ciociaria e ancora i loro resti ci parlano di un passato di lotte, di conquiste, di alterne vicende nelle fasi di egemonia e decadenza. Posta in un punto di demarcazione fra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie, confinante con Roma, sede  del potere temporale dei Papi e con le potenti dinastie feudali che si alternarono nelle conquiste delle fertili vallate, la Ciociaria fu territorio di scontro. I Conti dei Marsi, di Ceccano, di Aquino e poi i Caetani e i Colonna dominarono questa scena medioevale e le nostre contrade. Queste famiglie si uniscono, si confondono e lottano con genti straniere che invadono le nostre terre: ed ecco Enrico IV, Roberto il Guiscardo, Ruggero II e poi Federico Barbarossa e Tancredi e Federico II e Manfredi e Carlo d’Angiò. Fanno parte del patrimonio storico della Ciociaria possenti figure di Papi: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII. E da non dimenticare è la grandezza storica, culturale e artistica dell’Abbazia di Montecassino con i grandi abati Aligerio, Desiderio, Odorisio, Roffredo dell’Isola e i possedimenti della Terra Sancti Benedicti. Ancor prima però di questo turbolento periodo le minacce delle invasioni barbariche, i Longobardi, Saraceni avevano determinato la necessità di fortificare i primi insediamenti, che spesso risalivano agli antichi abitanti della regione (Volsci, Sanniti, Romani).

Ecco così sorgere i CASTRA, cioè città fortificate, sedi delle milizie, con le possenti cinta di mura; essi servivano a bloccare le vie di accesso al nemico assalitore da posizioni geografiche di preminenza o a resistere agli attacchi furiosi. Nel punto più alto sorgeva la ROCCA, estremo baluardo. Stazioni di avvistamento erano costituite dalle TORRI, che spesso, con opportune segnalazioni, servivano a collegare fra di loro le varie fortezze. Le torri avevano anche funzione di difesa, specie quelle costruite in pianura, lungo il corso dei fiumi, chiamate “Torri di Mola”, perché dovevano proteggere i mulini necessari a provvedere il pane quotidiano delle povere popolazioni. Nei punti strategici più importanti sorgeva il  CASTELLO. Elemento essenziale del castello era il “mastio”, cioè una torre molto alta dalla quale si poteva sorvegliare le cinta, i terreni esterni ed i cortili interni ed ultimo rifugio per la difesa. Nei secoli che vanno dal VII al X fu anche la rude abitazione del castellano, che qui amministrava la giustizia. Solo in seguito fu costruito, quale dimora e difesa del signore feudale il “Palazzo” che, dapprima semplicissimo, si andò via via ampliando ed ornando. Con l’imponenza della sua costruzione serviva a dimostrare tutta la sua potenza e a scoraggiare le pretese territoriali dei prepotenti vicini. Ma nel corso dei secoli le lotte si placarono e il governo concentrato nelle mani di pochi principi rese inutili tanti piccoli fortilizi ormai inadeguati anche alle nuove necessità di difesa, createsi con l’introduzione delle artiglierie. Molti castelli furono perciò abbandonati e caddero in rovina, ma altri si trasformarono in palazzi ducali, dimora fastosa degli ultimi Signori. Concediamoci del tempo in più per respirare profondamente l’essenza di questi luoghi, che hanno mantenuto viva, nel tempo, la loro autenticità.

ALTA CIOCIARIA, TRA CIOCIARIA, TRA NATURA INCONTAMINATA E VINO CESANESE

C’e’ una zona della Ciociaria rinomata per i suoi vigneti, tanto da essere l’unica della provincia di Frosinone a potersi fregiare fin dal 1973, dell’etichetta Doc per i suoi vini. Si tratta dell’area compresa tra i comuni di Anagni, Acuto, Serrone, Paliano e Piglio: e’ possibile visitarla con questo percorso di circa 30 Km. La produzione, tutta rigorosamente di vino rosso, e’ basata sulle due varieta’ del vitigno caratteristico, il Cesanese: il Cesanese tipico, dall’acino grosso e quello di Affile, dall’acino piu’ piccolo. Il viaggio attraverso i 390 ettari di vigneti doc parte da Anagni, antica capitale fondata dagli Ernici, che nel ‘200 diede i natali a ben quattro pontefici e rivesti un grandissimo ruolo storico. E’ ricchissima di monumenti e musei. Undici Km percorsi attraverso boschi e uliveti conducono ad Acuto, antico feudo del Vescovo di Anagni, ricco ancora oggi di numerose testimonianze storico-artistiche, a partire dallo splendido castello medievale dalle torri cilindriche. Si prosegue poi in direzione di Piglio, feudo principesco degli Orsini durante il Medioevo. Da non mancare, nel mese di ottobre, l’incantata atmosfera della Sagra dell’uva. Ancora pochi chilometri di percorso attraverso la campagna ciociara e si giunge a Serrone, ricca di reperti di epoca romana e medievale. Da ricordare i resti delle imponenti mura e quelli della rocca che fu dei Colonna. Da Serrone è facilmente raggiungibile il Monte Scalambra. Dai suoi 1400 metri di altitudine si gode di una splendida vista della valle del Sacco, dei monti Lepini e degli Ausoni. Ultima tappa di questo itinerario del vino Cesanese è Paliano, poco distante da Serrone e caposaldo storico della nobile famiglia dei Colonna, a tutt’oggi proprietaria dello splendido palazzo seicentesco.

(fonte Apt Frosinone)

NATURA MOZZAFIATO E PISTE DA SCI

All’estremo nord della Ciociaria, sui contrafforti dei monti Simbruini ed Ernici, si trovano due delle più importanti stazioni sciistiche del Lazio: Campo Staffi, nel comune di Filettino, e Campo Catino, nel territorio di Guarcino. Due località che offrono non solo comodi e moderni impianti di risalita, ma anche la possibilità di effettuare splendide escursioni con gli sci di fondo. Da Campo Staffi in particolare si possono percorrere gli anelli che corrono lungo i pianori di Campo Ceraso. Se gli sport invernali sono grandi attrattive di questa zona, non si possono certo dimenticare le opportunità estive: buona parte del territorio E’ infatti compreso nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, splendida riserva di boschi, sorgenti, cime montuose, fiori ed animali. Insomma uno scenario magnifico per escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta. Non mancano poi bellezze storiche ed artistiche tali da meritare una visita approfondita. Guarcino ad esempio E’ contraddistinto da un bel quartiere medievale che sorge attorno alla via Monastero, oltre che dalle chiese di S. Nicola e S. Michele. Seguendo la strada che piega a nord ovest verso l”Aniene si arriva a Trevi nel Lazio dove sono conservati i resti dell”antica acropoli degli Equi, fondatori della cittadina. Su quella base furono edificate le mura e il castello dei Caetani, a lungo signori del luogo. Il maschio e l”antico quartiere che lo attornia sono in buono stato. Anche Filettino presenta caratteristici vicoli gradonati e piazzette che si aprono con improvvise vedute sui monti. Bellissima poi, la chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta e quella del cimitero (S. Nicola), con splendidi affreschi del ”200. Molto suggestiva la fiaccolata sugli sci che i maestri svolgono sulle piste di Campo Staffi il 30 dicembre e la Sagra del ciavattone e delle cotiche con la polenta, sempre nel mese di dicembre.

(fonte Apt Frosinone)

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